La lavorazione del marmo è diventata un’arte ormai per pochi. Chi non è del mestiere non può comprendere tutto il lavoro e la fatica che nasconde questa tecnica ormai storica. Il marmo è un materiale molto affascinate, una roccia che si forma grazie ad un processo detto metamorfico, caratteristico di alcune pietre particolari come il calcare e la Dolomia. Il tutto poi nasce attraverso l’azione combinata tra temperatura e pressione, che porta poi alla creazione di pezzi o lastre di marmo.
Per realizzare un prodotto finito oppure un semilavorato, bisogna seguire delle fasi ben precise caratterizzate da tecniche particolari che portano poi ad ottenere dei risultati specifici.
Vediamo in questo breve articolo quali sono le fasi della lavorazione di questa roccia e quali tipologie conosciamo, così da comprenderne le particolarità e il macchinoso lavoro che nasconde questa tecnica affascinate.
Fasi della lavorazione
Le fasi necessarie per realizzare un prodotto finito e vendibile sul mercato sono diverse e molteplici.
Ognuna di queste ha bisogno di una lavorazione particolare e dettagliata, per poi essere pronta per la fase successiva.
Sono tutte collegate tra loro e ognuna necessaria all’altra.

Scelta dei blocchi di marmo e taglio

Gli artigiani, soprattutto quelli con più esperienza, preferiscono procedere, con la maggior parte delle fasi, manualmente, anche per quanto riguarda la scelta dei blocchi di marmo, la primissima fase della sua lavorazione.
Per scegliere la materia prima che poi sarà utilizzata durante le varie fasi, gli artigiani, si recano nelle cave per cercare i blocchi con la qualità maggiore. Per scegliere il meglio, ci sono professionisti che viaggiano in tutto il mondo finché non trovano la pietra giusta, che poi si fanno spedire periodicamente.
La scelta dei blocchi è fondamentale per non compromettere il resto delle fasi. Il tecnico dovrà saper riconoscere un buon blocco, privo di rotture, intrusioni o infiltrazioni. Se i blocchi non fossero scelti con accuratezza si rischierebbe di ottenere delle lastre macchiate o molto fragili.
Dopo aver scelto i blocchi di marmo ci si prepara al taglio di questi, attraverso dei telai multifilo e diamantati altamente tecnologici. Questi strumenti riescono a tagliare con precisione pezzi di marmo, di varie misure, che andranno poi ad essere lavorati.
Solitamente gli artigiani tagliano le lastre con uno spessore standard di due o tre centimetri, ma le misure possono variare in base alle richieste del cliente.
Tecniche professionali
Ultimata a fase di taglio si procede con le varie lavorazioni utili a definire le caratteristiche che avrà il marmo alla fine dei vari processi. La scelta della lavorazione viene fatta sulla base della richiesta del cliente, ad esempio, potrà optare per una lavorazione pavimenti in marmo, che seguirà svariate procedure per ottenere l’effetto desiderato.
Tra le lavorazioni più richieste possiamo trovare le seguenti:
Non tutte le lavorazioni sono uguali, ma vengono scelte sulla base dell’utilizzo finale del prodotto. Infatti, il lucido, ad esempio è utilizzato principalmente per interni, mentre la tecnica definita fiammata è utilizzata per esterni.
Lucidatura
Il fattore che rende il marmo di qualità e apprezzato dai clienti, che lo vogliono acquistare per vari motivi, è sicuramente la sua lucentezza. Affinché questa sia perfetta si deve creare una composizione chimica adatta e subito dopo una buona lavorazione, adottando le tecniche giuste, potranno donare del potenziale alle caratteristiche e la bellezza naturale di questa roccia.
Per rendere il marmo lucido vengono utilizzati degli abrasivi dalla grana differenziata utili a chiudere eventuali pori, così da donare maggiore brillantezza al materiale.
Levigatura
Per questa fase si utilizza una tecnica simile alla precedente, solo che l’obiettivo della levigatura non è quello di far brillare il marmo ma, si punta a realizzare una superficie omogenea e liscia, che potrebbe essere utile per un eventuale lavorazione scala in marmo, ad esempio.
Sabbiatura
La fase relativa alla sabbiatura è caratterizzata dal processo inverso che si adotta per la lucidatura. Questo tipo di lavorazione serve per realizzare marmi di tipo ruvido e antiscivolo, adatti per particolari superfici, come ad esempio la lavorazione pavimenti in marmo. Questa fase rende la superficie antiscivolo e adatta proprio, oltre che ai pavimenti, anche per rivestimenti vari, come piscine o ambienti esterni in generale, ma anche piatti doccia, ad esempio. La sabbiatura, inoltre, è una tecnica che valorizza la tonalità del marmo quando entra in contatto con l’acqua.
Spazzolatura
Grazie alla tecnica della spazzolatura si riesce a lavora la pietra in modo tale da renderla meno delicata e quindi meno soggetta ad agenti chimici esteri che potrebbero corroderla. Qui si utilizzano delle spazzole con un’azione di tipo abrasivo abbastanza intenso. Tutti i marmi che vengono lavorati con questa metodologia sono utili soprattutto nelle cucine. Infatti, questa pietra viene utilizzata per la lavorazione tavoli in marmo o ripiani su cui cucinare. Questo genere di marmo, quindi, viene utilizzato principalmente in tutti quegli ambienti dove è necessaria la praticità.
Bocciardatura
La tecnica della bocciardatura viene realizzata attraverso delle piastre, dette diamantate, che vengono collegate a dei martelli pneumatici. Un tempo questa tecnica era realizzata a mano con il solo utilizzo di martelletti. Questo genere di lavorazione è adatta soprattutto per coloro che cercano un marmo adatto all’arredamento da esterni, per il suo stile compatto e rustico.
Antichizzazione
La tecnica dell’antichizzazione consente di intensificare ed esaltare il colore stesso della pietra, utilizzando precedentemente la tecnica della sabbiatura e della levigatura. Durante la lavorazione vengono utilizzati prodotti oleo-idrorepellenti.
Qualsiasi tipo di lavorazione in marmo antichizzato rende la pietra molto più pregiata e di valore, dandole un tocco di “materiale vissuto”.
Fiammatura
La fiammatura è una tecnica che viene utilizzata principalmente sui graniti. Questa lavorazione utile principalmente perché aiuta la pietra a essere più resistente, soprattutto agli agenti atmosferici esterni. Per questa tecnica viene utilizzata una fiamma ossidrica che sfalda e corrode la pietra, che viene poi utilizzata per lavorazioni scale in marmo o lavorazioni tavoli in marmo, per esterni soprattutto.
Realizzazione di un modello
Spesso, prima di procedere con il taglio vero e proprio, si realizza un disegno preparatorio e, successivamente, un modello in scala reale o ridotta, su pietra tenera o creta, per valutarne l’effetto, calcolandone le proporzioni e le dimensioni. Questo può aiutare se si devono realizzare opere più complesse o addirittura sculture figurative.
Scolpitura
La scolpitura viene effettua attraverso delle forature e delle percussioni, che consistono nell’asportazione di materiale attraverso colpi inflitti con il classico martello e scalpello. Tutto questo si fa per eliminare pezzi di marmo in eccesso.
Finitura delle superfici
La fase di finitura serve a dare omogeneità e continuità alla lastra, e solitamente si effettua manualmente, così da lavorare in modo più accurato e minuzioso. L’utilizzo delle macchine può essere adottato per rendere più veloce la pratica, ma non lasciano sul marmo quell’aspetto naturale e sfaccettato, tolgono originalità.
I materiali utilizzati per questa pratica variano a seconda della durezza del materiale e del tipo di grana, ma solitamente servono raspe che si occupano di lucidare e levigare parti più estese; lime che invece si occupano di zone molto più piccole, in cui serve essere più minuziosi.